Vi siete sempre chiesti che differenze ci sono tra dei pneumatici stradali (chiodati) e quelli che corrono nel WRC, il campionato del mondo rally? Vi risponde Tyre Reviews, che ha testato i Pirelli Ice Zero 2, tra i migliori pneumatici da strada chiodati, e il Pirelli SottoZero WRC, che ha corso il Rally di Svezia 2021.
Per il test è stata usata una Subaru Impreza 4×4, gommata 225/40 R18 con l’IceZero e 205/65 R15 con il pneumatico WRC (si lo sappiamo, andrebbero testate le stesse dimensioni, ma non prendetelo come un test scientifico).
Il Pirelli IceZero 2 è stato sviluppato attorno al chiodo, lungo 10 millimetri, con una sporgenza di 1 mm. I chiodi sono posizionati sul battistrada per ottimizzare il rumore e il grip, e l’area attorno al chiodo è progettata per tenere la neve lontana dal perno, aspetto molto importante per la massima trazione. Ha 190 chiodi.
La sfida più grande per il pneumatico stradale è il test di usura della strada, che ogni pneumatico da strada chiodato deve superare per garantire che i pneumatici non danneggino troppo la superficie stradale.
Il pneumatico WRC non ha, ovviamente, nessun interesse a salvaguardare la superficie stradale, ma è stato sviluppato solamente pensando alla massima aderenza. Le regole limitano il numero dei chiodi a 12 per 10 cm, con una sporgenza dei chiodi di 7 mm. I chiodi in totale sono 384.
Sul percorso di handling innevato, la macchina dotata di pneumatici WRC è 8,2 secondi più veloce rispetto ai pneumatici stradali. Incredibile. Il tester afferma che su neve il livello di aderenza è semplicemente superlativo.
Su ghiaccio: 17,9 secondi di differenza a parità di tracciato. Il pneumatico stradale va benissimo secondo il tester. E’ solo che il pneumatico WRC è semplicemente su un altro livello.
Il test è stato fatto al Pirelli Sottozero Center, nella Lapponia svedese, precisamente a Flurheden, a circa 900 chilometri a nord di Stoccolma. Occupa 120 ettari con 250.000 metri quadrati dedicati ai circuiti e 1.300 metri quadrati di strutture. Dopo l’apertura nel 2017, sono stati condotti nuovi lavori di ampliamento nell’anno successivo.
A oggi ci sono piste di handling, ampie superfici per test oggettivi, piste con pendenze fino al 20%; per l’utilizzo estivo sono stati realizzati un circuito di handling su bagnato e uno su asciutto, entrambi da 1.200 metri, e un rettilineo da 400 metri per test di frenata su asfalto asciutto e bagnato. Le strutture, invece, offrono spazi dedicati alle officine e all’accoglienza del personale dei test, con servizi vari che comprendono anche una sauna, in perfetto stile nordico.
La varietà delle strutture di testing presenti al Pirelli Sottozero Center consente di sviluppare pneumatici per ogni tipologia di auto e ora anche per tutte le stagionalità.
Inoltre, grazie anche alle infrastrutture di ricarica disponibili nell’area e dei tipi di test che possono essere condotti, il proving ground si presta anche allo sviluppo di pneumatici per auto di nuova generazione, ibride plug-in o elettriche. Fra gli ultimi costruttori che hanno utilizzato l’area per test con pneumatici invernali Pirelli anche la croata Rimac che ha testato nuove soluzioni invernali per l’hypercar elettrica, Nevera.
Per capire tutte le differenze tra un pneumatico stradale chiodato e uno da WRC, ecco il video di Tyre Reviews.