Il GP di Russia è annullato. Non ci sono margini di trattativa per Stefano Domenicali, amministratore delegato della Formula 1, che non solo sostiene la decisione di annullare il GP di Russia di quest’anno, ma anche di cancellarlo dai futuri calendari delle corse.
Il GP di Russia doveva essere il 17° round del calendario delle gare di Formula 1 2022 e si sarebbe dovuto svolgere a Sochi tra il 23 e il 25 settembre 2022, per trasferirsi nel 2023 a San Pietroburgo. E invece no, dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina, Domenicali ha dichiarato: “Ho sempre creduto che non si dovrebbe ‘mai dire mai’, ma, in questo caso, posso prometter con certezza che non negozieremo più con loro. Non ci sarà più un GP in Russia.”

Notando le molte “voci critiche” che chiedono allora che la Formula 1 assuma la stessa posizione anche con le gare che si svolgono in località come il Qatar o l’Arabia Saudita, Domenicali sottolinea che non sta vendendo l’anima del campionato. Sebbene ammetta che “il denaro è importante per tutti, anche per noi”, l’amministratore delegato sostiene che “se guardassimo solo il conto in banca, il calendario delle gare sarebbe sicuramente diverso”.
Rispondendo ai commenti di Domenicali, Alexey Vasilievich Titov, amministratore delegato dell’ente organizzatore del GP di Russia, che ha pagato profumatamente per portare la Formula 1 all’Autodromo di Sochi, ha dichiarato che oggi lo sport è “altamente politicizzato” e che le parole dell’amministratore delegato della Formula 1 non hanno “nulla a che fare con il vero spirito sportivo“. Titov afferma inoltre che l’organizzazione russa attende la restituzione dei soldi che ha pagato finora per l’evento di quest’anno: “ci aspettiamo un rimborso, indipendentemente dall’attuale posizione della direzione della Formula 1 in relazione allo svolgimento di gare nella Federazione Russa”.
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