Gripdetective

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pubblicato il 15 / 02 / 2019

L’ingegnosa ristrutturazione del Lingotto

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Derbigum, multinazionale belga specializzata nell’impermeabilizzazione delle superfici e coperture, prosegue con successo nel lavoro di ristrutturazione della copertura del Lingotto di Torino, da sempre simbolo dell’industria automobilistica italiana. Non un normale tetto, bensì come tutti gli appassionati di auto sanno, una speciale pista di prova “tra le nuvole”, la stessa alla quale Derbigum sta lavorando dal 2011 con un termine previsto per il 2021. Un progetto strutturalmente molto complesso, che vista l’ampia superficie, doveva essere realizzato in più fasi, in modo da non chiudere mai totalmente la pista. Derbigum ha permesso tutto ciò attraverso una strategia ingegnosa di lavori per lotti, che ha mantenuto una soluzione di continuità con l’edificio, senza che le infiltrazioni provenienti dai lotti non ancora lavorati intaccassero le aree già trattate.

Progettata nel 1919, la pista era utilizzata per la prova delle autovetture realizzate nell’edifico durante l’attività del Lingotto come stabilimento di produzione FIAT. Nel 1982 l’edificio è stato dismesso e si è deciso di riconvertirlo, bandendo un concorso internazionale che vide l’archistar Renzo Piano come vincitore del progetto. Oggi l’edificio è stato ristrutturato ed è la sede di numerosi negozi, uffici, bar, ristoranti, di un cinema e del Museo Agnelli.

Essendo un edificio con quasi 100 anni di storia, non se ne conosceva la stratigrafia della copertura e non erano disponibili documenti in merito. Per comprendere come fosse stata realizzata sono state analizzate le fotografie del bombardamento che ha coinvolto il Lingotto nel 1944. Dalle indagini è emerso come l’edificio e la pista fossero stati costruiti in lotti diversi collegati poi tra loro. La pista, il cui accesso è oggi libero a tutti gli abitanti di Torino, è spesso utilizzata per mostre e manifestazioni di auto d’epoca, e l’inizio della sua ristrutturazione risale al 2011, poiché presenti diverse infiltrazioni. È qui che entra in gioco Derbigum.

L’anello lungo un chilometro di lunghezza e con curve paraboliche con forte pendenza è stato impermeabilizzato con prodotti destinati alle coperture carrabili che richiedono prestazioni eccezionali. In particolare è stata utilizzata la membrana Derbigum® GC 5, applicata a fiamma sul getto di calcestruzzo esistente, che è stato ripristinato dove necessario e anticipatamente preparato con la vernice Derbiprimer® GC. Sulla copertura sono stati inoltre installati numerosi bocchettoni di scarico Derbidrain V per l’evacuazione delle acque pluviali e infine i giunti di dilatazione Flamine, che evitano eventuali lacerazioni.

L’alto contenuto tecnologico e innovativo dei prodotti proposti, la disponibilità e la consulenza competente dei suoi collaboratori e, non ultima, la garanzia rilasciata sui lavori svolti sono stati i concreti punti di forza, che hanno permesso a Derbigum di ottenere e proseguire alla ristrutturazione della nota pista torinese, simbolo di prestigio per tutti gli appassionati di auto.

 

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